Il decalogo dello stratega. Auguri al carismatico Sinisa Mihajlovic

20.02.2014 06:30 di Serena Timossi   vedi letture
Il decalogo dello stratega. Auguri al carismatico Sinisa Mihajlovic
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© foto di Federico Gaetano

Carismatico, istrionico, competente. Un comunicatore in grado di coniugare l’ordine tattico all’entusiasmo, restituendo fiducia e risultati ad una realtà che prima del suo arrivo appariva demotivata, senza linfa, incapace di reagire alle difficoltà incontrate sul proprio cammino. Sinisa Mihajlovic, ex difensore dal sinistro vellutato e implacabile su calcio piazzato, oggi è il volto e l’anima di una Sampdoria ritrovata, scelta vincente del Presidente Garrone, che ha preferito attendere il nulla osta della Federazione serba, puntando fortemente su di lui, anziché affidarsi a un veterano in quel momento libero da impegni.

Il decalogo vincente del tecnico di Vukovar è composto da concetti chiari e lineari che, amalgamati con sapienza con l’ausilio di validi collaboratori, hanno conferito alla squadra blucerchiata la fisionomia (e la classifica) attuale.

1) Organizzazione tatticaNon c’è modulo al mondo che garantisca la vittoria. Ho in mente un modulo, ma devo mettere ogni giocatore, con le sue caratteristiche, in grado di fare meglio

Mihajlovic ha cominciato col riorganizzare la difesa, riproponendo la retroguardia a 4 e ponendo ogni elemento nella posizione più congeniale. L’esempio lampante è fornito dalla crescita di Angelo Palombo, rivitalizzato dopo aver abbandonato il ruolo di centrale, per dettare i tempi davanti alla difesa. Il modulo scelto, il 4-2-3-1, è una delle poche soluzioni tattiche non esplorate dalla precedente gestione tecnica nel momento di maggiore confusione e assicura un maggior numero di uomini in attacco in fase di possesso palla, senza sbilanciarsi eccessivamente, visto che in fase passiva anche gli esterni d’attacco ripiegano sistematicamente in copertura.

2) Mentalità Dobbiamo essere propositivi e aggressivi, poi così arriva il risultato

Imporre il proprio gioco, anziché pensare innanzitutto a non subire quello degli avversari. Nulla di estremo o di stampo zemaniano, piuttosto baricentro alto e pressing sul portatore di palla, all’insegna della costruzione e della propositività, anziché dell’attenuazione della pressione avversaria.

3) Fiducia Bisogna dare fiducia e serenità e allora i risultati arriveranno” e “Un allenatore deve trasmettere innanzitutto la passione per questo lavoro, ma deve anche essere convinto in prima persona di quello che dice. Convincerli che lavorando in una certa maniera si possono ottenere risultati”.

L’aspetto psicologico, specie in una squadra giovane, è basilare. La paura impedisce di esprimersi al meglio, rendendo complicate anche le giocate più semplici. In tempi in cui la figura del “mental coach” è di gran moda, la marcia in più di un buon allenatore consiste nel bilanciare la componente puramente tattica a quella motivazionale.

4) Valorizzazione della rosaQua tutti i ragazzi partono da zero. Non meravigliatevi se qui giocherà qualcuno che non ha mai giocato”; “Quelli che giocano oggi devono tenersi stretta la maglia, perché ci metto due secondi a far giocare altri”.

Citiamo alcuni nomi, come Roberto Soriano e Vasco Regini, rispettivamente ai margini della squadra e utilizzato in un ruolo che non era pienamente nelle sue corde. Con Mihajlovic entrambi sono arrivati alla titolarità in un crescendo di prestazioni convincenti. A loro si può aggiungere Fornasier, centrale difensivo trattenuto a gennaio dal tecnico serbo, che sta rispondendo prontamente quando chiamato in causa, Renan autore di due reti con Inter e Verona, Wszolek cui sono state fornite le chances per crescere e Maxi Lopez, giunto a Genova con la piena fiducia del mister e pronto a rilanciarsi.

5) Motivazione Gli uomini vincenti trovano sempre una strada, quelli perdenti una scusa”; “Dirò ai giocatori di non chiedersi cosa potrà fare la Samp per voi, ma cosa potete fare voi per la Samp. Qua c’è una maglia e bisogna avere l’onore di indossarla”.

L’impegno da parte della squadra non è mai mancato, ma per tradurlo in qualcosa di più proficuo e concreto occorreva far leva sugli stimoli giusti. Per raggiungere l’obiettivo salvezza il primo a credere nei mezzi del proprio gruppo deve essere l’allenatore stesso.

6) Gruppo Certe piccole cose servono all’aggregazione”

La cena di gruppo durante la settimana cementa l’affiatamento del gruppo; l’allenamento facoltativo dopo una vittoria o una prestazione convincente contribuisce a creare serenità. Nonostante la durezza, fondamentale per correggere gli errori, Mihajlovic ha dimostrato di saper dosare i proverbiali “bastone e carota”, concedendo le giuste gratifiche quanto occorre.

7) Entusiasmo Io sono sampdoriano”. “Sogno un Marassi che sia il cuore di Genova che batte, una città straordinaria, con gente di scorza dura. Vorrei che ogni squadra che viene a Genova avesse l’impressione di giocare non contro 11 giocatori, ma contro un’intera città”.

Fin dalla prima conferenza stampa, Mihajlovic ha restituito all’ambiente blucerchiato l’entusiasmo smarrito, abbandonando le frasi convenzionali per abbracciare citazioni e immagini capaci di stupire, emozionare, ma soprattutto convincere.

8) Convinzione Per salvarci ci serve giocar bene, mettendo in campo grinta, cuore e determinazione. Pensare positivo anche se i risultati non arrivano”

Pensiero positivo che rimpiazza il timore di sbagliare la giocata o l’appoggio ai compagni, con la consapevolezza del proprio valore e del potere del credere in se stessi, gettando il cuore oltre l’ostacolo.

9) Riscatto Nel calcio vincere non è tutto, ma la partita di domani fa eccezione. Credo però che i tifosi della Sampdoria abbiano già vinto, nel momento in cui hanno scelto quale squadra tifare”, disse Sinisa prima del derby. “Abbiamo ricostruito la chiesa del villaggio. Ci hanno raso al suolo all’andata, ora l’abbiamo ricostruita”, affermò dopo la stracittadina. In mezzo, 90’ di intensità, gioco e determinazione, coronate dalla rete sotto la Sud con cui Maxi Lopez ha battezzato il suo ritorno.

10) Equilibrio “Finché riusciamo a mantenere l’equilibrio nella squadra possiamo continuare a giocare con questo sistema di gioco”. Una parola chiave per quanto concerne l’ordine tattico, ma l’equilibrio deve essere presente anche nelle valutazioni di tifosi e addetti ai lavori. Una sconfitta con la seconda in classifica, ad esempio, non deve essere drammatizzata.

Sinisa Mihajlovic, condottiero dell’attuale squadra blucerchiata, oggi raggiunge quota 45 primavere. In attesa di raggiungere quota…40 punti, gli rivolgiamo un caloroso augurio di buon compleanno! E un ringraziamento, per avere aiutato a rialzarsi la nostra amata Sampdoria, ridandole il sorriso.