Il cowboy sotto le stelle. Auguri a Sinisa Mihajlovic

20.02.2015 00:00 di  Serena Timossi  Twitter:    vedi letture
Il cowboy sotto le stelle. Auguri a Sinisa Mihajlovic
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© foto di Andrea Ninni/Image Sport

Il cowboy cavalcava solitario, lontano da qualche tempo da un paese in cui, in passato, aveva lasciato il segno. La chiamata colse alla sprovvista l'uomo dall'espressione dura, capace di nascondere dietro a uno sguardo d'acciaio le sue emozioni più profonde. Qualcuno sussurrò che trasformare dei ronzini in puledri di razza fosse impossibile, ma lui amava le sfide e sospettava che il loro vero valore fosse celato dietro all'alone di sfiducia che percepivano intorno a sé. Una bella strigliata unita ad una responsabilizzazione individuale poteva essere la cura.

Quando a Sinisa Mihajlovic furono affidate le briglie della Sampdoria post Delio Rossi nessuno si aspettava una simile trasformazione: fiducia, consapevolezza e disciplina tattica tramutarono i “ronzini” in cavalli da corsa, capaci di galoppare sino ad una salvezza che era apparsa una chimera e, la stagione seguente, in grado di cavalcare a testa alta per un intero girone, sognando l'Europa e battendo uno storico record.

In tutte le storie che si rispettino non manca mai l'imprevisto, il momento in cui il cammino subisce una battuta d'arresto e il sogno sembra tramontare. La Samp delle ultime giornate è un cavallo ferito, stanco e senza fiato per quella lunga cavalcata, ma sa di potersi rialzare. Affinché il lieto fine compaia all'orizzonte, ha bisogno del sostegno incondizionato della tifoseria, del ritorno alla miglior forma di alcuni elementi e soprattutto della lucidità del suo leader a bordocampo. L'uomo delle citazioni colte, dei doppi allenamenti per dare una scossa, alternati al giorno di riposo premio per una prestazione positiva. Il cowboy che magari sa essere rude nella sua schiettezza, ma è abile nel proprio lavoro.

Se lui ci crede, il gruppo sognerà con lui e lotterà per un posto al sole, attraversando la notte buia sotto una coperta di stelle. Auguri Sinisa, possa il cowboy che è in te vedere sempre un sentiero laddove gli atri scorgono soltanto rovi intricati, proprio come quando nel novembre 2013 riabbracciasti la Samp e fosti il primo a credere in Lei.