ESCLUSIVA SN - 1946, Lazzara: "Ulivieri: un ruolo centrale nella crescita della Samp di Mantovani"

27.01.2015 19:46 di  Matteo Romano   vedi letture
ESCLUSIVA SN - 1946, Lazzara: "Ulivieri: un ruolo centrale nella crescita della Samp di Mantovani"
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La storia blucerchiata raccontata attraverso gli aneddoti, gli episodi, e i ricordi di chi l’ha vissuta: il nuovo numero di 1946, la rubrica di Sampdorianews.net dedicata ai 68 anni della Sampdoria, ospita come narratore per l’album dei ricordi blucerchiati Andrea Lazzara, giornalista di Primocanale, emittente in sinergia con la nostra redazione.

"Oggi parliamo di colui che al momento è il Presidente degli allenatori italiani, il mitico Renzo Ulivieri. Ho un ricordo della sua prima partita, quando Ulivieri si era presentato nell'ottobre del 1981 sulla panchina blucerchiata dopo l'esonero di Renzo Riccomini. Quest'ultimo era stato esonerato dopo un pessimo inizio di campionato, malgrado nell'estate fosse stata costruita una rosa per la promozione in serie A, con gli arrivi di Paolo Conti, Sandro Scanziani, Nicola Zanone, Mauro Rosin, Gianfranco Bellotto e Patrizio Sala.

Riccomini dopo aver perso la prima di campionato con il Brescia e dopo aver vinto 2 a 0 in casa contro il Palermo, inanellò una serie di risultati e prestazioni non positive, come il pareggio con la Cavese, la sconfitta con la Sambenedettese e Lecce che gli costarono la panchina. La prima di Renzaccio fu Sampdoria - Varese; tra le fila dei lombardi militava in porta Michelangelo Rampulla, l'allenatore era Eugenio Fascetti e il direttore sportivo Giuseppe Marotta. La partita venne decisa da un gol di Scanziani, viziato da un fallo di Zanone su Rampulla. Ricordo ancora qualche anno fa, quando Marotta era ancora alla Sampdoria, parlando dell'evento. Ricordava come quella partita fosse stata decisa da quel controverso episodio.

La settimana dopo la Samp perse a Catania, poi cominciò una cavalcata che portò a piccoli passi la squadra a risalire la classifica, con una costanza di rendimento culminata nella primavera; vinse partite su campi ostici come Pistoia, Ferrara, e a Bari. Fece inoltre molta strada in Coppa Italia, dove arrivò in semifinale con il Torino. All'andata vinse la Samp 2 a 1, con il gol dei granata proprio in conclusione del match, poi decisivo in virtù dell'uno a zero con cui i granata archiviarono al ritorno la pratica. Tornando al campionato, dopo Bari i blucerchiati conquistarono infine la tanto attesa promozione. 

La Samp allenata dall'allenatore toscano in quell'anno giocava un buon calcio, seppur molto pragmatico, con in attacco il centravanti Zanone, che comunque sia non aveva la verve del capocannoniere, ma i gol furono comunque distribuiti tra tutti gli intepreti della squadra, con uno Scanziani in gran spolvero quell'anno. 

Ulivieri rimase al comando nella serie maggiore, e iniziò il campionato davvero alla grande. Fu battuta la Juventus campione d'Italia e composta da tutti i campioni del mondo di Spagna '82, poi vinse a San Siro con l'Inter per 2 a 1 con gol di Roberto Mancini e Trevor Francis e poi sconfisse la Roma in casa, squadra che avrebbe poi vinto lo scudetto a fine stagione. L'anno poi non proseguì sulla scia delle prime giornate, vuoi per l'infortunio di Francis, l'inesperienza della rosa in A, e la squadra concluse in un onorevole settima piazza. 

L'anno successivo la rosa crebbe nel tasso d'esperienza, con gli arrivi di Ivano Bordon, di Pietro Vierchowod e Domenico Marocchino. Il campionato non partì comunque benissimo, ma progressivamente la squadra migliorò, vincendo tra l'altro sul campo della Juve e inanellando una serie di risultati positivi durante la stagione che le consentirono di concludere sesta il campionato. Risultato che avrebbe potuto essere anche più positivo non fosse stato per i frequenti problemi fisici di Francis e Mancini.

Ulivieri dopo aver concluso la sua esperienza genovese nella stagione 1983-84 è comunque rimasto molto attaccato all'ambiente Sampdoria, in particolar modo ai tifosi, anch'essi ancora molto affezionati a lui. Ritengo inoltre che il suo ruolo nella crescita della Samp dell'era Mantovani sia stato davvero centrale nella costruzione di quel percorso che avrebbe poi portato al periodo dei grandi successi".