ESCLUSIVA SN - 1946, Lazzara: "Dalla prima vittoria in Coppa Italia nel 1985 nacque la squadra dello Scudetto"

23.09.2014 19:46 di Lidia Vivaldi   vedi letture
ESCLUSIVA SN - 1946, Lazzara: "Dalla prima vittoria in Coppa Italia nel 1985 nacque la squadra dello Scudetto"
© foto di Sampdorianews.net

La storia blucerchiata raccontata attraverso gli aneddoti, gli episodi, e i ricordi di chi l’ha vissuta: la terza puntata della rubrica di Sampdorianews.net dedicata ai 68 anni della Sampdoria, ospita come narratore per l’album dei ricordi blucerchiati Andrea Lazzara, giornalista di Primocanale, emittente in sinergia con la nostra redazione.

"Mi piacerebbe ricordare la prima vittoria in Coppa Italia: era il 3 luglio del 1985, e la Sampdoria aveva già conquistato la qualificazione alla Coppa Uefa arrivando quarta al termine di un campionato straordinario, che eguagliò il risultato della squadra di Ravano e dei “Vecchietti Terribili” Cucchiaroni, Skoglund e Brighenti. Quella del 1985 era la Sampdoria di Bersellini, con Souness, Francis, un giovane Mancini che stava crescendo, Bordon in porta arrivato l’anno prima dall’Inter e, poco più che ragazzo, Gianluca Vialli appena prelevato dalla Cremonese. Fu una squadra che forse sprecò la possibilità di giocarsi lo scudetto fino all’ultimo, anche se influì la famosa partita di Avellino, con l’episodio particolare dell’espulsione di Souness.

Tre anni prima la Sampdoria era arrivata addirittura in semifinale di Coppa Italia, nonostante fosse una formazione di Serie B, e fu eliminata dal Torino, subendo all’andata un gol al 90’ di Bertoneri, mentre stava conducendo per 2-0, e perdendo poi per 1-0 la gara di ritorno a Torino. Nel torneo del 1984-85 la Samp giocò sempre in maniera molto spettacolare, nei quarti eliminò proprio il Torino, in semifinale la Fiorentina, e si trovò in finale contro il Milan. La Samp che raggiunge la finale di Coppa Italia è già di per sé un fatto storico, ma grazie alla vittoria dell’andata a San Siro, con rete di Graeme Souness, la partita di ritorno aveva suscitato una grande attesa, e si giocò nel caldo micidiale di inizio luglio a Marassi. Nel primo tempo maturò il vantaggio grazie al rigore di Mancini, e nella ripresa il raddoppio arrivò con il famoso gol di Vialli che fintò tre volte fino a far sedere in area Franco Baresi. Virdis accorciò le distanze per il Milan, ma ormai era fatta.

La premiazione fu celebrata da Antonio Matarrese, allora presidente di Lega, il quale consegnò la coppa a Paolo Mantovani e al capitano Scanziani. Per chi come me era giovane –io avevo quindici anni– fu un momento straordinario, mentre per i più vecchi fu quasi commovente, perché erano stati abituati da sempre a vedere una Sampdoria che lottava per salvarsi, e vincere una Coppa Italia era qualcosa di inimmaginabile.

Tutti avevamo speranze, ma non sapevamo dove sarebbe arrivata la Samp. Quella diventò la Sampdoria dello Scudetto, della finale di Coppa dei Campioni, perché già allora c’erano tanti dei giocatori che divennero Campioni d’Italia, come Mannini, Vierchowod, Pari, Vialli, Mancini… Lì nacque la squadra dello Scudetto e delle Coppe, e quella fu una pietra miliare nella sua crescita.

La vittoria del 1985 è uno dei miei ricordi più cari, legata anche a memorie personali, come il primo computer che ricevetti in regalo, né più né meno che un "Commodore 64". Quando mio nonno me lo consegnò si aspettava da me un certo entusiasmo, mentre io ero quasi indifferente, e lui, di origini siciliane, non riuscì a capire il coinvolgimento e la portata di quello storico successo della Samp".