ESCLUSIVA SN - 1946, Arnuzzo: "Tuttino, centrocampista a tutto tondo che non si risparmiava mai"

25.09.2015 19:46 di Giuseppe D'Amico   vedi letture
ESCLUSIVA SN - 1946, Arnuzzo: "Tuttino, centrocampista a tutto tondo che non si risparmiava mai"
© foto di Sampdorianews.net

Alcuni giocatori rimangono impressi nel cuore e nella mente dei tifosi. Questo accade per diversi motivi: un gol importante, caratteristiche particolari, lunga militanza nelle fila della squadra. Quest'ultimo è il caso di Domenico Arnuzzo, vera e propria bandiera blucerchiata che per 1946, la rubrica storica che Sampdorianews.net vi propone per i 69 anni del club di Corte Lambruschini, ha voluto ricordare Paolo Tuttino, suo compagno ai tempi di Bersellini e Canali.

“Volevo parlare di un mio compagno di squadra che ha giocato per la Sampdoria: Paolo Tuttino. Innanzitutto lo considero una grande persona e credo che come calciatore avrebbe potuto fare una carriera molto importante, nonostante la sua sia stata di livello.

E’ un po’ più giovane di me, io sono del ’47 mentre lui è del ’51, e ricordo che quando arrivò alla Sampdoria fu prelevato dall’Udinese in Serie C. Ha giocato in blucerchiato per 4 anni, due con Bersellini in panchina e due con Canali, vivendo sia la A che la B,  totalizzando circa 140-150 presenze. Ciò che mi ha sempre impressionato sotto il profilo calcistico è il suo spirito di sacrificio, era nettamente quello che a centrocampo correva più di tutti.

Si poteva definire come un centrocampista a tutto tondo, uno che non si risparmiava mai e per questo durante la settimana scherzavamo dicendogli ‘mangia bene, riposa bene che domenica devi correre’. Riusciva a mantenere alti i ritmi sulla linea mediana sia correndo come un matto, sia giocando bene con i piedi. Era dotato sia di tecnica che di corsa e più gli dicevamo di correre e più lui correva: è stato più di una volta la nostra ancora di salvezza.

Dopo aver appeso le scarpette al chiodo è rimasto a Genova, allenando tra l’altro le giovanili della Sampdoria. Ha praticamente fatto una vita in cui il ruolo della Samp è stato molto importante. Ogni tanto ci salutiamo e ci incontriamo al campo, ricordando ogni volta quanto lui corresse lì in mezzo al rettangolo verde”.