ESCLUSIVA SN - "Dai Bazzani segna per noi": "Importante che la squadra creda nell'allenatore. Il pubblico doriano è sempre stato un riferimento"

Protagonista nella promozione e nella massima serie con la Sampdoria di Walter Novellino. Ora opinionista per Sampdorianews.net
03.03.2016 19:49 di  Fabio Bazzani   vedi letture
ESCLUSIVA SN - "Dai Bazzani segna per noi": "Importante che la squadra creda nell'allenatore. Il pubblico doriano è sempre stato un riferimento"
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© foto di Federico De Luca

La vittoria sul Frosinone è stata sicuramente fondamentale per la classifica e per il morale: la Sampdoria aveva l'obbligo di vincere, e quando hai tutto da perdere non è facile psicologicamente. La squadra è stata brava a prendersi i tre punti e adesso, anche se non si può dire che abbia risolto tutti i problemi, può guardare avanti con un po' di serenità in più, e anche l'ambiente può essere più disteso. Adesso deve proseguire su questa strada per andare a conquistare in fretta una posizione di classifica più tranquilla possibile. Già quella con il Verona è una partita che la Samp deve provare a fare sua perché ne ha le possibilità, così da fare un ulteriore salto e abbandonare la zona calda.

Contro il Verona non sarà una gara semplice, i gialloblu sono all'ultima spiaggia già da qualche tempo, ma arrivano da una sconfitta e sicuramente hanno perso molto del morale che avevano acquisito con alcuni risultati positivi. Quando si è nella posizione del Verona si è obbligati a non sbagliare mai, e la salvezza resta comunque molto difficile. Questa è una partita che la Samp può fare sua, perché è vero che il Verona è all'ultima spiaggia, ma non può senza dubbio avere le stesse energie mentali della Sampdoria, essendo ormai virtualmente condannato. I blucerchiati dovranno sfruttare questo vantaggio, partendo forte e mettendo subito l'incontro sui binari giusti, approfittando anche dell'onda di entusiasmo dalla vittoria sul Frosinone.

Ho seguito dai social il confronto della scorsa settimana tra la squadra e la tifoseria: è stato un incontro animato, ma nel massimo della correttezza. Ci sta che una tifoseria attaccata ai propri colori, che è sempre un'arma in più quando si gioca a Marassi, possa voler spronare la squadra. L'ho vista come una cosa molto tranquilla, è chiaro che i tifosi erano e sono preoccupati, e a volte hanno voglia di fare sentire la propria voce. Sono stato cinque anni alla Samp, abbiamo vissuto momenti belli e meno belli, e il pubblico doriano è sempre stato un riferimento: anche quando le cose non vanno bene, come non stavano andando in questo periodo, cerca di stimolare e spronare, ma sempre in modi educati e civili. Credo che anche i giocatori lo abbiano recepito bene, infatti domenica hanno giocato non con l'ansia addosso, ma con la voglia di tirar fuori la Sampdoria da questa situazione. Quando queste manifestazioni non sfociano in violenza, anche un confronto costruttivo con la tifoseria può servire.

Contro il Frosinone abbiamo anche assistito al ritorno di Fabio Quagliarella, che ha potuto festeggiare gol e vittoria. Lo avevo già visto in crescita nella gara di San Siro. Si vedeva che stava rientrando in condizione, ma il gol di Milano, importante il proprio score personale, non poteva renderlo felice perché non utile alla squadra. Di sicuro la rete al Frosinone gli ha dato molta più gioia e soddisfazione, perché ha contribuito alla vittoria nello scontro diretto, ed è quindi di buon auspicio per lui e per la Samp. Quagliarella forse aveva finito il suo ciclo a Torino, ma è un giocatore che può ancora dare molto, ha i colpi giusti e conosce bene l'ambiente blucerchiato. E' stata una buona cosa che nella partita decisiva per la classifica sia stato lui il protagonista, perché da qua alla fine può essere una pedina importante per la Samp.

Nonostante qualche critica alla filosofia di gioco di Montella, credo che l'allenatore abbia fatto bene ad insistere sul suo credo. Era inevitabile che ci fossero delle difficoltà, perché, è inutile negarlo, la sua Fiorentina aveva molta più qualità di questa Sampdoria, ed interpreti diversi. Bisogna rendergli merito per aver proseguito nel suo lavoro nonostante la classifica piangesse sempre di più, e i risultati tardassero ad arrivare: Montella ha fatto bene a non rinunciare al proprio credo, e i giocatori a seguirlo, e con il Frosinone si sono viste anche delle buone cose. E' normale che non ci si possa aspettare di rivedere il gioco espresso dalla Fiorentina, perché i giocatori hanno diverse caratteristiche, ma penso che un allenatore debba tracciare la sua strada e le sue idee ed essere un riferimento per la squadra. La forza di Montella è stata la perseveranza nelle sue idee, nonostante i risultati non arrivassero, e la squadra ne ha tratto beneficio. L'allenatore deve dare credibilità, e se la squadra lo segue anche in un momento difficile è sempre un buon segnale.

Alla lunga l'aspetto del gioco potrà sicuramente migliorare, Montella riuscirà a imprimere le sue idee, anche se ci vorrà tempo, perché essere "belli" non è sempre facile. Una squadra che ha l'ansia di salvarsi rischia di mancare di tranquillità, di essere più frenetica, e quindi impiegare più tempo ad assimilare le idee di gioco. Ora, fortunatamente, quest'ansia dovrebbe essere alle spalle. Il tecnico trasmette le proprie idee e i propri principi, ma poi sono i giocatori che devono esprimerli in campo: l'importante è che la squadra creda in quello che l'allenatore propone, e penso che la prova di domenica con il Frosinone abbia detto questo.