Mister X, il Regista della Sampdoria

Giornalista pubblicista. Direttore e ideatore di Sampdorianews.net. Dall'estate 2006 nella redazione di Tuttomercatoweb.com. Opinionista per "Sampdoria sempre con te" su Radio 103.
08.01.2012 14:38 di  Diego Anelli   vedi letture
Mister X, il Regista della Sampdoria
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© foto di Luigi Gasia/TuttoNocerina.com

Su queste pagine l’avevo scritto ahimè con largo anticipo e mi auguro fortissimamente, per l’amore che provo nei confronti della squadra del mio cuore, di essermi sbagliato, contrariamente a tempi assai recenti. È inutile nascondersi dietro ad un dito, sono seriamente preoccupato, ai miei occhi assistito impotente alla caduta libera del mondo Sampdoria, un crollo inarrestabile al quale non si riesce a porre rimedio, sembra una valanga che distrugge inesorabilmente tutto quello che trova sul proprio cammino.

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Quali sono i mali che hanno colpito la Sampdoria? Già, ci vorrebbe un mago per individuarli, oppure è fin troppo semplice e scontato, chissà, ma una cosa è certa: dinanzi ad una rosa che non corre, non gioca, non segna, non ha un’anima, non vince da una vita e non dà alcun segnale caratteristico di una squadra, di un gruppo, resta soltanto da mettersi le mani nei capelli e sperare che la tanto agognata “piazza pulita”, che avrebbe dovuto essere realizzata in estate, avvenga ora e serva a qualcosa.

Certamente quando nemmeno un tecnico preparato e dichiaratamente ritenuto dagli addetti ai lavori come un grande motivatore come Iachini non soltanto non riesce ad invertire la tendenza ma sotto la sua gestione arrivano risultati ancora peggiori del suo predecessore e un giocatore qualitativamente valido come Juan Antonio, seppure arrivato da un paio di giorni e schierato fuori ruolo, non sia riuscito a trovare nemmeno un guizzo degno di nota in 45’ perché scaraventato in un marasma tecnico, tattico e psicologico di dimensioni indefinite, preoccuparsi è il minimo.

Venerdì mi è capitato talvolta di vedere i giocatori a due passi, ho notato gli sguardi persi di gente che non se ne frega assolutamente, ma ha paura della propria ombra, non capisce assolutamente nulla di cosa dovrebbe fare in campo, ognuno gioca per sé, si limita a svolgere e pure male “il compitino”, si nasconde quando il compagno ha la palla da scaricare, gente senza tranquillità interiore e senza personalità. “Semplicemente” non siamo una squadra, non abbiamo un gioco e non doveva essere necessariamente Iachini a doverlo dare ma magari chi ha lavorato in estate con il gruppo, non abbiamo un’anima, fisicamente non siamo ancora al top, eppure siamo esattamente a metà campionato. Solitamente per raggiungere la salvezza occorrono 50 punti, ne abbiamo raccolti 26, siamo in precisa media salvezza, già la salvezza, l’unico obiettivo realisticamente raggiungibile.

Se le cose miracolosamente cambiassero in maniera radicale e immediata, saremmo tutti ben lieti di goderle e commentarle, ma servirebbe davvero un miracolo, perché se la squadra avesse un gioco, avesse un’anima, una condizione fisica più che accettabile, ma, ad esempio per carenza di bomber, per sfortuna, non segnasse e fosse in astinenza di vittorie da tempo memorabile, allora ci sarebbero le ragioni per essere ottimisti e sperare ancora in un aggancio alla zona play-off, ma, dinanzi a tale scempio, credo che non bisogna vendere fumo alla gente, ma essere realisti: salviamoci e basta, perché siamo in caduta libera, ci attende l’insidiosa trasferta di Padova dalla quale si potrebbe anche uscire sconfitti e allora la gara contro il Livorno in anticipo sarebbe la prima partita della vita.

Mi soffermo adesso su una questione di campo per fare alcune precisazioni, ben note ai più ma è sempre meglio ribadirle, e fare alcuni approfondimenti. Partiamo dalle frasi del Ds Sensibile nel post partita contro il Varese  in merito a Palombo e alla questione del regista oggetto di una precisa domanda di un collega in sala stampa:

“Noi abbiamo Palombo che è il capitano. Oggi, è sotto gli occhi di tutti, è in grandissima difficoltà. Nonostante dal punto di vista dell’impegno non ci sia nulla da dire, bisogna dire che è clamorosamente in difficoltà. Su Palombo sappiamo tutti che c’è un discorso delicato e oggi prendere un giocatore di personalità vorrebbe dire, secondo me, fare un autogol clamoroso. Noi puntiamo a fare dei cambiamenti che possano portare a miglioramenti: io credo che questa squadra abbia degli enormi  margini di miglioramento”.

Nella vita ho sempre cercato, o almeno era il mio obiettivo, di essere sincero e proverò ancora ad esserlo. Quando è arrivato in estate Pasquale Sensibile ero molto contento, non soltanto per i grandi risultati ottenuti in quel biennio di Novara, ma perché lo ritenevo a prescindere l’uomo giusto, la persona giusta nel posto giusto nel momento giusto, perché ha incarnato anche da giocatore tutte le caratteristiche che occorrono per fare la differenza, poi proprio a centrocampo: grinta, geometrie, personalità, attaccamento alla maglia, voglia di emergere, di lottare e non gettare mai la spugna. Me lo ricordo bene in quel Castel di Sangro dei miracoli che mi fece appassionare a fine anni ’90; quella compagine non soltanto sfiorò il ritorno in B, ma, dopo aver eliminato Salernitana e Perugia in Coppa Italia, andò vicinissimo a buttare fuori addirittura l’Inter di Ronaldo e Djorkaeff dalla Coppa Italia: 1-0 a S. Siro goal di Ventola, 1-1 in Abruzzo grazie ad un discutibilissimo rigore concesso ai neroazzurri.

La stima resta intatta, però parlando adesso di Sampdoria vanno fatte alcune precisazioni. È noto a tutti che Angelo Palombo non sia mai stato, non sia e mai sarà un regista. È vero, durante la gestione Mazzarri sostituì di fatto Volpi in quel ruolo, peraltro anche con ottimi e inattesi risultati, probabilmente il tecnico toscano, che ho sempre ritenuto uno dei più grandi allenatori italiani in circolazione anche quando alcune persone lo criticavano ai tempi blucerchiati, riesce a tramutare in oro tutto quello che tocca. Non sbaglia una stagione, è la qualità di un top allenatore. Tutti sono ben a conoscenza delle caratteristiche di Angelo: quando è fisicamente in forma è un grande ruba palloni, un mediano, un incontrista, ma non sicuramente un regista, perché sfortunatamente la natura non gli ha regalato la tecnica, la classe e la visione di gioco caratteristiche di chi ha il compito di far girare palla, di creare e verticalizzare gioco, garantire geometrie. Alla risposta “noi abbiamo Palombo” alla domanda sul bisogno della Sampdoria di comprare un regista, è sceso il gelo.

Già l’anno scorso e pure quest’anno la Sampdoria non disponeva di un regista, una delle più grandi carenze dell’organico, Palombo non ha le qualità, le caratteristiche per poterlo fare, non è il suo ruolo, avesse avuto anche i piedi di Pirlo, negli anni scorsi avrebbe giocato titolare in un top club europeo e in Nazionale titolare inamovibile. Qualcuno si è mai chiesto come mai ad esempio il Milan per sostituire Pirlo, abbia scelto Van Bommel e non abbia ripiegato su soluzioni interne come Gattuso e Ambrosini? A mio parere l’olandese è un lontano parente di Pirlo, ma ha comunque le caratteristiche tattiche per fare il regista, Gattuso e Ambrosini invece, come Palombo nel nostro caso, sono incontristi, mediani, non hanno mai avuto, non hanno e mai avranno le qualità tecniche per diventare l’uomo che in cabina di regia fa girare la squadra. Ci sono ruoli e ruoli.

È altrettanto vero che a gennaio chi può contare su un regista se non di grande, ma almeno di discreto valore, non lo cede a metà stagione a meno di un’offerta irrinunciabile, ma se in società avessero compreso, ok non in estate ma da settembre in poi, che mancava un regista nel cuore del centrocampo, avrebbero avuto oltre 4 mesi per setacciare il mercato italiano ed estero alla ricerca di una soluzione ritenuta valida in termini di qualità-prezzo, ma se qualcuno, contrariamente all’opinione di tecnici, addetti ai lavori e tifosi, considera Palombo quello che non è, ovvero un regista, allora non soltanto si rischia di non colmare una grande lacuna tecnica dell’organico (in questo scempio potrebbe anche non bastare perché il disastro è dovuto ad un insieme di numerose concause, ma almeno iniziamo a coprire i buchi più evidenti), ma si compiono investimenti utili ma magari non indispensabili tralasciando lacune più evidenti (Juan Antonio potenzialmente ha grandi giocate nel proprio repertorio e può diventare un grande giocatore, ma con 6-7 milioni di euro se devo scegliere, compro un regista e non 3 giocatori dal Brescia) e si aggrava ulteriormente il rendimento ben al di sotto delle attese di Palombo.

Concludo l’editoriale soffermandomi proprio sul Capitano per fare alcune precisazioni.

1) Che il suo rendimento da un anno a questa parte sia assai deludente non è una novità, nemmeno per noi, rispondendo a chi ci chiede se lo vediamo in campo. Siamo sinceramente gli ultimi ai quali si dovrebbero fare certe domande, in quanto, già nella passata stagione, eravamo gli unici a dargli anche dei 4 e 4,5 in pagella quando a nostro modesto parere se li meritava, contrariamente a molti colleghi che tendevano spesso e volentieri ad assegnargli voti comunque vicini alla sufficienza, “voti politici”, non volendosi mai esporre, né criticare il giocatore più rappresentativo, chi per affetto, chi per grave e ripetuta distrazione.

2) Ringrazio finora tutti coloro, e al momento sono 1.015 persone, che hanno aderito alla nostra petizione “Il Capitano non si cede”. Per comprenderne le motivazioni, indico nuovamente il link di un mio precedente editoriale:
http://www.sampdorianews.net/?action=read&idnotizia=25056
http://www.sampdorianews.net/?action=read&idnotizia=25496
Noi andremo avanti fino alla fine del mercato di gennaio, o terminando prima nel caso in cui venisse ceduto il Capitano senza gli arrivi di un incontrista e di un regista. Per aderire è sufficiente inviare una mail a redazione@sampdorianews.net inviando nome e cognome con il testo "Aderisco alla petizione Il Capitano non si cede"

3) Ho incontrato per la strada e allo stadio tante persone che si sono complimentate per l’iniziativa, ma, per propri motivi che mi hanno spiegato, aderiscono in maniera anonima e non vogliono esporsi indicando nome e cognome. Il nostro ambiente, contrariamente magari a molti altri, non ha mai dato vita ad episodi discutibili, pertanto ognuno è libero di esporre civilmente le proprie opinioni, senza subire chissà quali ripercussioni da chi non la pensa allo stesso modo;

4) Siamo interessati e ci mancherebbe all’opinione di tutti, anche di chi è contrario alla petizione, la rispettiamo e speriamo di ricevere altrettanto rispetto, augurandoci che le opinioni vengano sempre espresse in maniera civile ed educata. Rispondendo ad un nostro lettore secondo il quale avremmo "paura" di lanciare anche una petizione a favore della partenza del Capitano, noi abbiamo ufficializzato una petizione, non un referendum, chi è favorevole aderisce, chi non è favorevole non aderisce. Abbiamo uguale rispetto e considerazione delle opinioni di tutti, a prescindere dai pareri personali su Palombo, sulla società, sui giocatori in generale, sui tecnici. Conta sempre innanzitutto la Sampdoria e se abbiamo lanciato la petizione, è unicamente per evidenziare che per Sampdorianews.net Palombo non sta assolutamente rendendo da un anno a questa parte, ma crediamo e speriamo che abbia le possibilità per tornare il giocatore che è stato (ad esempio anche Milito per parlare di nomi più blasonati per un anno e più non segnava nemmeno dalla riga della porta, ora ha rispeso a segnare con continuità, gli stessi che lo criticavano aspramente e lo consideravano un bidone in questi mesi, ora sono i primi a portarlo in trionfo, nel calcio come nella vita serve sempre equilibrio nelle valutazioni e non avere la memoria corta, non c’è solo bianco e nero, ma pure il grigio) tornando a giocare nel proprio ruolo e la squadra abbia urgentemente bisogno di un regista, o comunque di un giocatore più dotato tecnicamente di quelli attualmente in rosa, inoltre i fatti recenti hanno dimostrato l’incapacità di sostituire al meglio i giocatori più rappresentativi, qualcuno aveva perfino criticato Pazzini quando segnava con meno regolarità dopo la partenza di Cassano… Non possiamo soddisfare tutti: in tutto il 2011 in tantissimi ci avete contattato chiedendoci di intervenire, prendere posizione, farci sentire, portare avanti iniziative di protesta contro chi ha assunto decisioni gravi che hanno contribuito fortemente al crollo della Sampdoria. Noi di Sampdorianews.net abbiamo voluto farci sentire ma a modo nostro, in maniera sì incisiva, ma con originalità e sempre nel rispetto degli incarichi e delle persone come in quest’occasione. Ad esempio la petizione rappresenta un episodio civile, che ha dato spazio a tutti coloro che, nel proprio piccolo, volevano far sentire la propria voce, smettendo di subire tutto quello che accadeva in maniera passiva, impotente e per dare visibilità non soltanto locale e regionale, ma nazionale e mondiale all’attuale situazione blucerchiata, proprio in un momento nel quale la visibilità della Sampdoria anche nei media nazionali, dopo la beffa europea con il Werder Brema, le partenze di Cassano e Pazzini e la retrocessione, è pari allo zero. Non vogliamo, né pretendiamo di far cambiare idea a nessuno, ma tenevamo precisare alcune cose per non passare mai per quelli che non siamo.

5) Se invece, come sostengono alcuni, Palombo anche se è una bandiera, deve comunque partire come il resto della squadra, o comunque come il maggior numero di giocatori possibili in questo mercato di gennaio perché questa rosa ha dimostrato di non meritare di indossare la nostra casacca, vedremo se la società li soddisferà. Una cosa è però certa: con o senza Palombo, serve un regista, Palombo non lo è. Senza Palombo oltre ad un regista servirebbe anche un incontrista al suo posto. Non commettiamo però un errore: per qualcuno il problema della Sampdoria era Cassano, poi Cavasin, poi Atzori, nella “black list” di qualcuno poi sono finiti Maccarone, Curci, adesso le critiche si concentrano su Piovaccari, Bentivoglio e perfino Palombo. Anch’io me la sono presa con tutto e tutti, tutti i giocatori, il mondo intero, ci hanno fatto perdere la pazienza in ogni modo, il mio cuore è Sampdoriano come il vostro, ma siamo sicuri che il problema sia dei singoli? Tanti sono partiti, tanti sono stati esonerati, certi di loro non giocano più da noi, alcuni vengono criticati, altri contestati, altri ancora derisi, eppure le cose non sono cambiate di una virgola. Se per il bene della Sampdoria possa servire privarsi dell’ultima bandiera rimasta, quindi cedere Palombo (si potrebbe magari metterlo in panchina finchè non tornerà il giocatore che conoscevamo, oppure seguire la strada della riduzione dell’ingaggio dato che in B si tratta di cifre altisonanti), che lo cedano ad un prezzo consono, ma non ne sono assolutamente convinto. Proviamo pure a fare la “piazza pulita”, è l’unica cosa ormai da provare, l’unica strada da percorrere, ma dobbiamo individuare dove sono i mali della Sampdoria e sicuramente Angelo, a prescindere dal suo rendimento deludente dell’ultimo anno, non deve passare come l’unico capro espiatorio, ma prendersi esclusivamente le proprie responsabilità, dalle quali non è mai venuto a meno pur non riuscendo a contribuire al salvataggio della baracca. In serie A non mancano i suoi estimatori, può andare a fare le fortune dei club di prima-seconda fascia nella massima serie, se vendendolo ci rinforzassimo, ben venga, ma siamo poi così sicuri che l’affare lo faremmo noi e chi prende i nostri giocatori sia sempre l’avventuriero di turno?

Regista, Mister X, con il 17 o qualsiasi altro numero sulla schiena, arriva presto e contribuisci a darci una mano.