Per caso o per destino. Auguri a Giacomo Cipriani

28.10.2011 11:00 di  Serena Timossi   vedi letture
Per caso o per destino. Auguri a Giacomo Cipriani
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Qualcuno lo chiama destino, altri preferiscono parlare di coincidenze, ciò che non cambia è il concetto: la vita è un gioco di incastri, in certi periodi tutto sembra allinearsi perfettamente, mentre talvolta basta un episodio affinché lo scenario cambi radicalmente. Nel calcio accade così che un giocatore talentuoso trovi spazio al momento giusto e si consacri definitivamente, oppure che, nonostante il talento, l'occasione tardi a capitare, costringendolo a una carriera confinato in serie minori. Infine, c'è la componente sfortuna, che si materializza sotto forma di infortunio, frenando una carriera nel momento della svolta. Quest'ultimo è il caso di Giacomo Cipriani, esploso giovanissimo nel Bologna di Guidolin e bersagliato da diversi problemi al ginocchio che non gli hanno permesso di stare più a lungo sul treno della serie A.

Il debutto nella massima serie dell'attaccante bolognese avviene nel dicembre '99 in Perugia-Bologna (3-2); le carte in regola per sfondare nel calcio italiano sembrano esserci tutte: fisico possente, buone capacità tecniche e colpo di testa. La dirigenza rossoblù, dopo averlo dato in prestito al Lecce per una stagione, ritiene giunto il momento di riportarlo alla base. Cipriani stupisce tutti a San Siro contro il Milan, realizzando una doppietta che punta i riflettori su di lui, tanto più se si pensa che il compito di marcarlo spettava a un certo Paolo Maldini. Proprio nello stesso anno, però, subisce il primo infortunio al ginocchio: due operazioni e quasi due anni fermo ai box. Il Bologna, che continua a detenerne il cartellino in comproprietà con la Juventus, lo manda in prestito a Piacenza prima (20 presenze e 3 reti) e alla Sampdoria poi.

In blucerchiato Cipriani trascorre soltanto una manciata di mesi, approdando come alternativa alla coppia d’attacco formata da Flachi e Bazzani. E’ la stagione 2003/2004 e l’attaccante ventitreenne ha la possibilità di scendere in campo 18 volte, siglando due reti, anche se i guai fisici non lo abbandonano del tutto.  Al termine del campionato la dirigenza è soddisfatta del suo operato, ma non ha la possibilità di prolungare il rapporto con il giocatore perché i felsinei decidono di rilevarne l’intero cartellino. Il ritorno in Emilia non sortisce però i risultati auspicati in termini di continuità: nel corso delle tre stagioni in rossoblù Cipriani lamenta nuovi problemi ai legamenti che lo costringono ad un vero e proprio calvario fisico che sembra non avere fine.

Il giocatore di Bologna, tuttavia, ha il grande merito di non perdersi mai d’animo, dando il massimo in ogni piazza: terminato il suo contratto con la società emiliana, approda prima all’Avellino, poi al Rimini, infine alla Spal, dove incanta con uno splendido goal di tacco all’esordio e conclude il campionato 2010/2011 in doppia cifra. La scorsa estate ha firmato un contratto che lo lega al Benevento, militante in Lega Pro Prima Divisione, sino al 2014.

Giacomo Cipriani ha probabilmente vissuto una carriera non all’altezza del suo potenziale, frenata da quel ginocchio che non gli consentì di mettere in luce adeguatamente le proprie qualità. “Avrei voluto restare più a lungo a Genova, sogno sempre di indossare quella maglia”, aveva dichiarato con un po’di emozione attraverso le pagine di Sampdorianews qualche tempo fa; parole di stima e affetto verso una piazza che lo ha visto all’opera appena sei mesi, ma ricorda volentieri quel ragazzo prodigio frenato da un  destino beffardo, che ciononostante ha imparato a non volgere mai lo sguardo all’indietro, a quello che poteva essere, ma non è accaduto. Il presente, al di là del destino e delle coincidenze, resta l’unico tempo in cui vale la pena di vivere.